Gli interessi di Marco Praloran (1955-2011), dentro e fuori gli studi, erano quanto mai vari, vasti e ben radicati, ma le motivazioni più profonde che lo muovevano parrebbero riconducibili a un nucleo molto compatto. In virtù di questa vocazione Marco Praloran ha potuto rinnovare la ricerca in campi di grande rilevanza (il poema cavalleresco, gli studi metrici, Petrarca) e mantenersi fedele ad alcuni temi e interessi di fondo, e ad uno in particolare che tutti li riassume, e che apoditticamente si può ridurre al problema del tempo: in un'accezione ampia e articolata, che abbraccia i tempi delle narrazioni antiche in versi e quelli dei romanzi moderni in prosa, i tempi interni ai canti, alle ottave, a singoli testi o a gruppi di testi lirici, ai versi, e poi giù fino alle sillabe e ai suoni, con il desiderio evidente, in particolare nel caso di Boiardo (l'autore che forse ha più amato), di stringere molti elementi e restituirli poi in una appassionata e concertata visione d'insieme: quasi si trattasse di leggere e interpretare per la prima volta una partitura trascurata, ritrovare le ragioni di un'intonazione o il gusto di una cadenza, mettere a punto un gesto esecutivo e restituire il respiro dovuto alle singole battute. Tempo, ritmo, misura, eleganza del gesto, inoltre, non solo erano qualità della sua conversazione, del suo carattere e del suo tratto, ma si ritrovano anche sullo sfondo delle sue altre grandi passioni, la musica, per l'appunto, e gli sport.
Il volume raccoglie gli Atti delle giornate in memoria di Marco Praloran svoltesi a Losanna l'8-9 settembre 2012, a cui hanno partecipato A. Afribo, S. Albonico, D. Arlettaz, M. Barenghi, G. Belloni, G. Bucchi, M. C. Cabani, P. Gagliardi, L. Leonardi, T. Matarrese, C. Montagnani, N. Morato, A. Pelosi, E. Praloran, F. Rosset, A. Soldani, S. Stroppa. Agli Atti segue la Bibliografia degli scritti di Marco Praloran, a cura di M. M. Pedroni.