Losanna, 8-9 settembre 2012
È tradizione dell’accademia ricordare i colleghi scomparsi, in particolare quando hanno lasciato una traccia significativa negli studi. La dovuta commemorazione costituisce però in questo caso non tanto l’espletamento di un rito, di per sé nobile, quanto una prima occasione per meglio distribuire l’eredità di affetti, conoscenze e ricordi che Marco Praloran ha lasciato, o meglio suscitato in chi ha avuto la fortuna di frequentarlo e in chi ne ha seguito la vicenda intellettuale. La sua figura di studioso offre infatti un termine di confronto e un esempio tanto più preziosi in quanto nobilmente distanti dalle pratiche che si sono generalmente imposte, forse di necessità, nel mondo universitario.
Una naturale predisposizione a valorizzare il piano estetico delle manifestazioni umane e naturali, una stabile fedeltà alle passioni (musicali, letterarie e artistiche) e alle amicizie, la necessità e il gusto delle complesse ritualizzazioni (nei testi come nei più diversi sport), il mantenimento di una zona distante e riservata di elaborazione profonda, sono aspetti della personalità di Marco che accom-pagnano il suo percorso di ricercatore e ne spiegano molte manifestazioni e predilezioni. Le due giornate di studio che la Sezione d’Italiano dedica alla memoria del collega scomparso intendono perciò illustrare gli aspetti propriamente disciplinari delle sue ricerche in stretto legame con quelli intellettuali ed estetici, che pertengono alla sua dotazione più intima e ne determinano l’origina-lissimo stile complessivo. I grandi specialisti che vi prendono parte, spesso amici di Marco, sapranno valorizzare la novità e l’ampiezza del suo sguardo collocandole nel quadro degli studi italiani ed europei, dalla formazione padovana alla cattedra losannese.
Faculté des lettres - Section d’Italien
UNIL-Dorigny
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